In che modo la dieta può prevenire/rallentare la crescita di fibromi?
Chi mi segue da tempo sa che il mio approccio alimentare non si basa solo sul corretto nutrimento del nostro organismo ma anche sull’equilibrio ormonale, problematiche ginecologiche e fertilità, per questo motivo oggi voglio parlarti di alcuni accorciamenti nutrizionali possono essere utili in caso di fibromi/miomi.
Sono essenzialmente dei tumori benigni ormone-dipendenti.
Si presentano a livello dell’utero e possono avere varie sedi, sono estremamente frequenti in particolare si stima che circa il 70% delle donne entro i 45 anni di età possano svilupparli. Le gravidanze sembrano essere preventive.
Vediamoli nel dettaglio
I due principali ormoni femminili, estrogeni e progesterone sono presenti, durante le varie fasi del ciclo in un rapporto specifico tra loro, il loro bilanciamento è essenziale per un corretto equilibrio, e quindi funzionalità ormonale.
Si parla di dominanza estrogenica quando il rapporto tra estrogeni e progesterone è sbilanciato a favore dei primi.
Questo causa una serie di problematiche connesse all’eccesso di estrogeni, tra cui l’aumento delle crescita e formazione di miomi/fibromi, che crescono maggiormente in presenza di elevate concentrazioni di estrogeni.
Il grasso corporeo non è una sostanza inerme ma produce molteplici sostanze in modo particolare è in grado di produrre un tipo di estrogeno Estrone (E1) , l’estrogeno che viene prodotto principalmente durante la menopausa e che ha un effetto proliferativo favorendo per questo motivo la crescita anche di miomi e fibromi.
Risulta intuitivo pensare che maggiore sarà la percentuale di massa grassa maggiore sarà la concentrazione di E1 prodotto. Quindi, inevitabilmente una riduzione del peso corporeo è essenziale per ridurre il rischio di miomi e fibromi
L’insulina in eccesso rappresenta un nemico per l’equilibrio ormonale.
Infatti benché l’insulina sia un ormone salvavita che favorisce l’ingresso dello zuccheri all’interno delle cellule consentendo allo zucchero di non permanere nel sangue e svolgere i suo lavoro, quando è presente in eccesso procura dei danni, oltre a non svolge più correttamente il suo lavoro, aumentando quindi le concentrazioni di glucosio nel sangue (iperglicemia).
Aumentate concentrazioni di insulina sono connesse a aumentate concentrazioni di zuccheri nel sangue quindi essenzialmente da uno stile di vita ed un’alimentazione sbilanciate.
Elevate concentrazioni di insulina hanno un effetto anche a livello ormonale, in modo particolare possono favorire l’aumento degli estrogeni circolanti e quini della dominanza estrogenica, di cui abbiamo parlato prima e quindi favorisce la crescita e la presenza di fibromi .
L’omocisteina è prodotta del metabolismo della metionina, amminoacido essenziale che si assume con la dieta.
L’omocisteina dovrà poi essere eliminata o riutilizzata nel nostro organismo, e questi processi avvengono grazie a delle sostanze definite “donatori di metile” tra questi vi sono acido folico, vitamina B12 e vitamina B6.
Quando si accumula l’omocisteina nel sangue, significa che vi è una carenza di queste vitamine.
La valutazione delle concentrazioni di omocisteina è una misurazione indiretta della carenza di queste vitamine.
Ma cosa c’entra questo con l’equilibrio ormonale?
I donatori di metile, quindi acido folico, vitamina B12 e vitamina B6, sono essenziali anche per la corretta eliminazione di degli estrogeni a livello intestinale.
Quindi basse concentrazioni di acido folico, vitamina B12 e vitamina B6, ed elevate concentrazioni di omocisteina nel sangue coincidono con una scorretta eliminazione degli estrogeni e quindi problematiche da dominanza estrogenica, tra cui i fibromi.
Il fegato è un organo centrale per il corretto equilibrio ormonale, infatti a livello del fegato vengono prodotti i principali ormoni , ma anche i relativi trasportatori, SHBG, che favoriscono il corretto equilibrio ormonale.
Un fegato affaticato, che ha metabolizzato numerosi farmaci o che è stato sottoposto alla metabolizzazione di elevate quantità di zucchero o di grassi, svolge il suo lavoro in modo più lento e meno efficiente, ripercuotendosi sull’equilibrio ormonale
L’intestino, quando si parla di equilibrio ormonale viene spesso dimenticata, ma l’intestino svolge un ruolo centrale.
La permeabilità intestinale di cui abbiamo parlato spesso (qui) , ha un effetto sull’equilibrio ormonale in modo particolare è stato osservato che in caso di permeabilità intestinale vi può essere una diminuzione delle concentrazione di progesterone e quindi uno sbilanciamento, in proporzione, degli estrogeni circolanti.
Tra le funzioni principali dell’intestino vi è indubbiamente quella di eliminare le sostanze di scarto, quindi anche gli ormoni che hanno svolto la loro funzione, per questo motivo la regolarità intestinale è un passo essenziale per il corretto equilibrio ormonale.
Inoltre, quando non si ha un intestino regolare aumenta il rischio di disbiosi, quindi di disequilibrio delle specie batteriche presenti nell’intestino. Non tutti sanno che a livello intestinale vi sono alcuni batteri capaci di riattivare estrogeni pronti per essere eliminati facendoli rientrare in circolo.
Risulta intuitivo sapere che, se è presenta una disbiosi, e quindi un aumento di questi batteri, vi è un aumento di estrogeni “riciclati” e rimessi in circolazione facilitando il disequilibro ormonale.
Quindi cosa fare per pervenire/ rallentare la crescita di fibromi ?
Autore:
Dott.ssa Rosa Bifulco
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